31/10/2024 - ALLA RICERCA DEI LIBRI DISPERSI: gli introvabili libri di Leonardo

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31/10/2024 - ALLA RICERCA DEI LIBRI DISPERSI: gli introvabili libri di Leonardo

Giovedì 31 ottobre 2024
ore 16.30


Sala dei Presidenti


REGISTRAZIONE DELLA CONFERENZA

Sezione di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
Sezione di Storia, Lettere e Arti


in collaborazione con
Nuova Fondazione Rossana & Carlo Pedretti

SALUTI
Salvatore Puliatti
Presidente dell’Accademia
 
INTRODUCE
Sara Taglialagamba
Nuova Fondazione Rossana & Carlo Pedretti
Università di Urbino Carlo Bo
 
 
Maria Cristina Misiti
Nuova Fondazione Rossana & Carlo Pedretti
Ministero della Cultura
 

La biblioteca di Leonardo è uno degli aspetti meno conosciuti: un solo volume è stato finora identificato: il trattato di architettura e ingegneria di Francesco di Giorgio Martini conservato nella Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze sul quale Leonardo ha apposto dodici postille autografe. Leonardo si avvicina con crescente interesse al mondo dei libri e della parola scritta, diventando un appassionato lettore. Tra le sue prime letture figurano Dante e la Bibbia, la poesia epico-cavalleresca (il Morgante di Pulci), la poesia lirica (Petrarca), quella giocosa (Burchiello), le novelle, le facezie, le favole, le cronache e le storie. I suoi primi libri sul mondo e sulla natura sono la Storia naturale di Plinio il Vecchio e le Metamorfosi di Ovidio: grandi opere aperte alle notizie del fantastico, del meraviglioso e del mito. Sono quasi tutti libri in volgare: Leonardo non conosce il latino e tenterà di impararlo da solo dopo i quarant'anni, raccogliendo testi di grammatica, retorica e anche vocabolari, per migliorare la lingua e lo stile. Nel giro di pochi anni lo scaffale scientifico e tecnologico si arricchisce di testi di medicina e chirurgia, filosofia, fisica, meccanica, ottica, matematica, geometria.  Alla fine della sua vita lo scienziato arriva a possedere quasi duecento volumi, un numero straordinario. In molti libri è fondamentale il rapporto tra parola e immagine, ereditato dalla tradizione manoscritta alla fine del Medioevo, l'apparato di immagini è per Leonardo fonte di ispirazione ma anche una sfida ad andare oltre, migliorando la rappresentazione visiva con nuove invenzioni e scoperte (si pensi ai mirabili disegni vinciani di macchine o di parti del corpo umano). L’unità dei linguaggi è al centro del metodo dello scienziato vinciano, sintetizzato dall'espressione «figurare e descrivere». Sulla scia dei grandi contributi di Carlo Vecce e di molti studiosi da lui contattati per approfondire gli studi sulla biblioteca di Leonardo, questa lettura vuole proporre nuove ed entusiasmanti linee di ricerca da cui partire. 
 
 

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