10/11/2014 10 novembre 2014, ore 15.00
Sala dei Presidenti
Convegno
Le relazioni tra l’uomo il cibo sono state improntate, per settanta millenni, da una costante: l’imperativo quotidiano che ne imponeva la ricerca quale prima tra le esigenze vitali. Il gruppo umano che lasciava, all’alba, la caverna ignorava se avrebbe saziato la fame, uccidendo il mammouth reperendo un cesto di bulbi. I rapporti tra uomo e cibo erano, in termini fisici e psicologici, rapporti aleatori. Nata l’agricoltura l’imperativo quotidiano si convertiva in annuale, l’uomo procedeva a una semina che avrebbe dovuto assicurare il cibo di un anno, ma il cui frutto sarebbe maturato tra mille eventualità nefaste. Negli anni ’30 l’intero raccolto del Tavoliere poteva essere distrutto dalle locuste, come era stato per millenni. L’aleatorietà dominava ancora l’uomo affamato. Negli ultimi sei decenni la relazione psicologica tra uomo e cibo è mutata, radicalmente, tre volte: terminato il secondo conflitto mondiale la prima preoccupazione di popoli e governanti era la certezza della disponibilità, trent’anni più tardi il successo degli sforzi realizzati diffondeva, nelle società ricche, la percezione che produrre il cibo fosse la più banale delle incombenze, che quindi la politica dovesse arrestare una produzione esorbitante ogni necessità. Poi, dal 2007, l’inarrestabile ascesa dei prezzi, seppure seguita da quotazioni altalenanti, ha diffuso la paura. Miliardi di uomini soffrono la fame, altri miliardi ne temono l’oscuro ritorno. Colpevoli gli uomini politici, incapaci di politiche lungimiranti, doppiamente colpevoli gli uomini dell’ informazione, che nelle metamorfosi dei convincimenti collettivi hanno sempre sostenuto la verità del guru che ottenesse più applausi, preferendo la sensazionalità all’arduo confronto. Il disorientamento sul futuro alimentare dilaga. Nel frastuono, l’Accademia di Scienze, Lettere e Arti di Modena si è proposta di ascoltare scienziati autorevoli per fissare alcuni punti fermi nel vortice dei proclami di chi non ha la competenza per offrire una sola certezza.
15:00-15:15
Saluto delle Autorità-Indirizzo di benvenuto
Ernesto Milano, Presidente dell’Accademia
Marco Sola, Presidente della Sezione di Scienze Fisiche Matematiche e Naturali dell’Accademia
15:15-15:30
50 anni unici nei 70.000 anni dell’Homo Sapiens: 1950-2000
Antonio C. Saltini, Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Modena
15:30-16.00
Suolo, patrimonio dell’Umanità: quanto ne stiamo perdendo per erosione, inquinamento e cementificazione?
Marco Nuti, Università di Pisa
16:00-16:30
Tra 20 anni saremo 10 miliardi: cosa propone chi immagina quale agricoltura li possa alimentare?
Francesco Salamini, Fondazione Mach, San Michele all’Adige (TN)
16:30-17:00
Acqua e agricoltura: come usare razionalmente la risorsa
Tommaso Maggiore - Luigi Mariani, Università degli Studi di Milano
17:00-17:30
Cambiamento climatico e agricoltura: vulnerabilità e mitigazione
Francesco Miglietta, CNR, Firenze
17:30-18:00
Verso coltivazioni a risparmio idrico: un approccio biotecnologico
Antonella Furini, Università di Verona
18:00-18:15
Conclusioni
Francesco Salamini, Fondazione Mach, San Michele all’Adige (TN)
Cibo – Ambiente - Energia: le tre variabili della crisi mondiale