10 novembre 2015 ore 16.00
Ciclo di conferenze
SEZIONE DI SCIENZE FISICHE, MATEMATICHE E NATURALIin collaborazione con
UNIMORE Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
e
Piano Nazionale Lauree Scientifiche
Valentano, 22 settembre 1765 – Modena, 10 maggio 1822
Paolo Ruffini – Matematico e medico – nacque a Valentano nel 1765 e trascorse
a Modena quasi tutta la sua vita, dove morì nel 1822. Dal 1797 fu professore e in
seguito Rettore dell’Università di Modena, ove insegnò clinica medica e matematica
applicata. Dal 1816 fu presidente della Società dei Quaranta. La sua Teoria delle
equazioni segnò l’inizio di quel rinnovamento nella teoria dei gruppi che avrebbe
condotto allo sviluppo della teoria di É. Galois, di poco posteriore a Ruffini.
Martedì 10 Novembre 2015
ore 16
Proff. Ferdinando Taddei e Umberto Torelli
Paolo Ruffini, un medico del primo Ottocento
Il 22 settembre di 250 anni fa’ nasceva a Valentano (Viterbo) PAOLO RUFFINI, uno scienziato che deve la sua fama principalmente ai risultati ottenuti nel campo delle equazioni algebriche. La famiglia era di Reggio Emilia, ma spesso è considerato modenese perché in questa città trascorse tutta la sua vita, eccezion fatta dei primi anni. Presso l’Università di Modena, che era stata da poco riformata, apprese la matematica nel biennio filosofico, ma si laureò in medicina. Intraprese così la duplice professione di medico della città e di docente universitario, che proseguì fino alla morte. Nella sua lunga carriera accademica, ricoprì cattedre di tutte le discipline matematiche dell’epoca e con la restaurazione del 1814 il Duca gli affidò anche la carica di Rettore. Nell’arco della sua vita, Ruffini vide l’avvicendamento di diversi governi, ma nonostante il suo spirito conservatore, accettò il succedersi degli eventi mantenendo un certo distacco dall’impegno politico e facendosi valere per le capacità scientifiche, per il rigore morale e per la difesa incondizionata della religione cattolica. I suoi interessi scientifici spaziarono in tutti i rami della matematica e per sostenere e difendere i propri principi religiosi, scrisse anche di questioni filosofico-matematiche e filosofico-mediche. Fu Socio e poi (dal 1816) Presidente della Società Italiana delle Scienze, membro dell'Istituto Nazionale, dell’Accademia di Scienze Lettere ed Arti di Modena e di altre numerose accademie. Per i ruoli ricoperti fu in contatto col fior fiore del mondo scientifico italiano.
La S.V. è invitata
il Presidente di Sezione
prof. Marco Sola