24/09/2014 24 settembre 2014, ore 15.30
prof. Marco Cattini
Università “L. Bocconi” Milano
Effetti post guerra: crisi del sistema parlamentare. Saldatura aristocrazia militare - popolo all’insegna del nazionalismo. Poteri forti, regimi totalitari, partiti di massa, folle di reduci senza lavoro. Limiti ai movimenti migratori (USA e Argentina).
L’Italia in guerra, con dieci mesi di ritardo (4.08.1914 – 24.05.1915), quando in Europa il fronte è ormai immobile per centinaia di chilometri (trincee). Il conflitto impegnerà 35 paesi dei cinque continenti e mieterà 9 milioni di combattenti. L’emergenza bellica e la regìa statale dell’economia liberale: uno sviluppo industriale drogato per produrre mezzi di trasporto, armi, esplosivi, abbigliamento, farmaci, razioni alimentari e calzature. Predomina il potere esecutivo (governo) sul legislativo e il giudiziario. I prestiti patriottici e quelli esteri, un’inflazione galoppante che rovina quanti vivono di rendita. Razionamenti, tesseramenti, requisizioni. La moltiplicazione dei contadini proprietari diretti coltivatori. Un migliaio d’imprese industriali al lavoro per lo Stato (cannoni, mitragliatrici, navi, camion, aerei), migliorando tecnologie e sistemi produttivi (manodopera femminile).
I veri protagonisti della vittoria italiana: gli ufficiali di complemento e i loro fanti analfabeti.