20 gennaio 2016 ore 16.00
SCOPERTA E DESCRIZIONE DI UNA NUOVA SPECIE DI HOMO
SEZIONE DI SCIENZE FISICHE, MATEMATICHE E NATURALIIn collaborazione con
UNIVERISTA' DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA
Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche
Dipartimento di Scienze della Vita
Damiano Marchi
Professore Associato di Antropologia
Dipartimento di Biologia - Università di Pisa
Antropologo dell’Università di Pisa, il prof. Marchi è uno dei massimi esperti del settore e unico italiano coinvolto nello studio di questo nostro antenato.
L’Homo naledi prende il suo nome scientifico dalla Dinaledi Chamber del complesso della Rising Star cave in Sudafrica dove è stato rinvenuto nel 2013. Le circa 1.500 ossa, per un numero complessivo di 15 individui, appartengono a una specie, alta circa 150 cm, che mostra caratteristiche intermedie tra Australopithecus e Homo: la morfologia del cranio, della mandibola e dei denti è simile a quelli delle altre specie di Homo, mentre le dimensioni del cervello sono comparabili a quelle del più vecchio Australopithecus. Gli arti inferiori hanno una forma molto simile a quella di Homo sapiens, mentre la conformazione del bacino ricorda quella di Australopithecus afarensis. Le proporzioni delle dita della mano sono simili a quelle dell'uomo, ma le falangi prossimali sono estremamente ricurve, anche in misura maggiore rispetto a qualsiasi australopiteco.
Il Prof. Marchi parlerà del ritrovamento e dell'importanza di questo ominino e in particolare dell'osso perone, fondamentale per capire come camminavano i nostri antenati. L'età dell'Homo naledi non è stata ancora determinata a causa del suo ritrovamento in grotta che "confonde" i dati. I vari ricercatori comunque parlano di un lasso di tempo variabile dai circa 2,5 milioni di anni a un solo milione di anni.
La S.V. è invitata
Il Presidente della Sezione
Prof. Marco Sola