27/3/2015 - I sistemi di comunicazione al fronte nella Grande Guerra

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27/3/2015 - I sistemi di comunicazione al fronte nella Grande Guerra

27/03/2015 27 marzo 2015, ore 16.30

Sezione di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali
 
Sala dei Presidenti
 
Prof. Paolo Tiberio
Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari - Università di Modena e Reggio Emilia

Durante la prima guerra mondiale, per la prima volta gli eserciti dei paesi partecipanti furono coinvolti in un conflitto di lunga durata. La situazione portò ad un sensibile aumento delle esigenze comunicative tra i reparti ed i comandi, sia in termini di quantità, che di velocità. Nelle guerre precedenti le staffette portaordini e i segnali ottici erano stati gli strumenti standard di comunicazione. All’inizio di questa guerra furono sviluppati, installati e adoperati mezzi tecnologicamente avanzati quali i telefoni ed i telegrafi a filo, che rimasero in funzione accanto ai metodi tradizionali. La prima guerra mondiale è anche la prima grande guerra dopo l’invenzione del telefono. Così, oltre al telegrafista, nasce la figura, meno specializzata, del telefonista. In seguito furono utilizzati con profitto anche altri mezzi, quali i piccioni viaggiatori ed i cani. Man mano che la guerra progrediva, il telefono senza fili ebbe un fortissimo sviluppo e divenne un supporto sempre più importante per le truppe di terra, oltre ad essere l’unico mezzo di comunicazione per la marina e l’aviazione. Gli eserciti cominciarono a sentire la necessità di apparecchiature sempre più compatte efficienti e mobili. Grazie a Guglielmo Marconi questo fu possibile. Egli progettò trasmettitori e ricevitori di maggiore potenza e sensibilità. Un enorme progresso si ebbe poi con l’introduzione dell’elettronica e la produzione in larga scala delle valvole termoioniche. Durante la guerra la qualità delle valvole migliorò e alla fine queste trovarono impiego nella rilevazione delle onde radio, nell’amplificazione dei segnali e nella radiotelegrafia. Assunse sempre più importanza la figura più specializzata del radiotelegrafista e, poiché le trasmissioni radio erano facilmente intercettabili, furono fatti grandi progressi nel campo della crittografia e della crittoanalisi. Gli sviluppi avvenuti a causa dello sforzo bellico portarono velocemente, negli anni 20, allo sviluppo della radio e delle radiocomunicazioni.
 
La S.V. è invitata
 
Il Presidente della Sezione
Prof. Marco Sola

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