Martedì 21 marzo 2023
Ore 16.00
Sala dei Presidenti
REGISTRAZIONE CONFERENZA
Sezione di
Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali
Con il patrocinio e la collaborazione di
Fondazione Rossana e Carlo Pedretti
Consegna della
Pedretti Medal of Arts and Sciences
al nostro socio onorario
Evandro Agazzi
Professore emerito di filosofia teoretica e di filosofia della scienza nelle Università di Genova e di Friburgo (CH)
Presidente onorario dell'Académie Internationale de Philosophie des Sciences
Direttore emerito del Centro Interdisciplinare di Bioetica dell’Universitá Panamericana di Cittá del Messico
che introdurrà il
II seminario vinciano di storia delle scienze delle arti della tecniche
che sarà tenuto da
Jure Zovko
professore ordinario di Filosofia della scienza ed epistemologia nell’Università di Zara
presidente dell'Institut International de Philosophie e dell'Académie Internationale de Philosophie des Sciences
La concezione leonardiana della scienza da un punto di vista etico
Nella sua opera tarda "Crisi della scienza europea" (1936), Edmund Husserl si rammarica che il modello rinascimentale di scienza non abbia prevalso nella storia europea, ma che da Galileo Galilei in poi la scienza abbia trovato il suo punto d'appoggio nel positivismo. Secondo Husserl, nel Rinascimento prevalse l'immagine di un "platonismo rinnovato", il cui scopo era quello di "trasformare eticamente non solo se stesso, ma l'intero ambiente umano, l'esistenza politica e sociale dell'umanità a partire dalla libera ragione, dalle intuizioni di una filosofia universale" (Husserliana, Krisis, 84). Secondo Leonardo da Vinci, l'uomo moderno doveva essere un homo universalis, allo stesso tempo scienziato, ingegnere e artista. Come polimatico rinascimentale, Leonardo si sforzò di padroneggiare tutte le branche del sapere e di integrarle in una scienza universale. Il suo obiettivo primario era il miglioramento dell'arte ("ars") con l'aiuto dei principi scientifici. Leonardo si impegnò a favore di procedure geometricamente e matematicamente esatte, soprattutto per quanto riguarda la prospettiva centrale e la teoria delle proporzioni. Il suo interesse per l'accuratezza matematica, che si riflette sia nelle opere d'arte che nei trattati teorici, è legato allo status tradizionalmente elevato delle scienze esatte. Leonardo appartiene a questa tradizione quando scrive che il numero e la misura, sinonimo di aritmetica e geometria, garantiscono una maggiore sicurezza e sono la vera origine della pittura. Il metodo raccomandato da Leonardo è una sintesi più stretta della geometria euclidea e del metodo ipotetico-deduttivo che risale a Platone e Aristotele. Se si analizzano i suoi progetti di costruzione di macchine, i suoi disegni del corpo umano e i suoi studi prospettici, si comprende come egli abbia messo in pratica, sperimentato e perfezionato il metodo matematico. Nel farlo, egli sottolineò l'importanza di due fattori: da un lato, la verifica empirica, perché non è sufficiente argomentare e applicare i concetti se non li si mette alla prova; dall'altro, la dimostrazione matematica come garanzia di rigore logico: "Nessuna indagine umana può dirsi vera scienza se non passa attraverso prove matematiche". (Leonardo, Trattato della pittura, Newton Compton, 1996, p. 3)
Secondo Leonardo, ogni fenomeno della natura avviene secondo leggi razionali che stanno alla base dei fenomeni esterni.
Sarà possibile seguire la conferenza in streaming tramite la piattaforma GoogleMeet al link