23/10/2013 23 ottobre 2013, ore 16
Mercoledì 23 ottobre
ore 16.00
Sala dei Presidenti
Luca Silingardi
Il Palazzo Raisini di via Saragozza a Modena
e il ciclo pittorico di Evaristo Cappelli
In uno tra i più rappresentativi palazzi modenesi, in parte frutto della riqualificazione di un antico complesso conventuale, la dimora dei Raisini, si è individuato un ciclo pittorico dovuto a Evaristo Cappelli, che in Modena fu tra i maggiori interpreti della cultura figurativa della prima metà del Novecento. La prima attribuzione, già avanzata da chi scrive su basi stilistiche, è ora confermata dal riconoscimento nelle raccolte del Museo Civico d’Arte di Modena di due bozzetti preparatori autografi, riconducibili alle pitture eseguite da Cappelli nel palazzo. Il discorso allegorico, che attinge dal celebre repertorio di Cesare Ripa come dalla mitologia, assume particolari assonanze simboliste e si connette strettamente alla vicenda biografica della committenza, costituita da cospicui uomini di legge, con una ricchezza di riferimenti che è propria di Cappelli, come testimoniato in varie altre residenze in cui l’artista intervenne.
Graziella Martinelli Braglia
I cicli decorativi di Palazzo Montecuccoli degli Erri,
“bellissimo casamento da signori”
Dagli ultimi decenni del Settecento alla fine dell’Ottocento, dalla cultura rococò attraversando il gusto neoclassico fino ad approdare ai modi del revival degli stili, l’apparato decorativo delle pitture, degli stucchi, dei complementi - camini, caminiere e serramenti - nell’Appartamento Nobile del palazzo già dei conti Munarini, poi dei marchesi Montecuccoli e odierna sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, offre una singolare stratificazione di stili e costituisce un eloquente palinsesto per sondare il susseguirsi dei diversi orientamenti estetici. Al fine di giungere a un più approfondito studio degli episodi artistici e artigianali che l’edificio racchiude, si sono esaminati inediti aspetti iconografici e stilistici, rapportandoli ad analoghi interventi presso altre coeve dimore aristocratiche e altoborghesi, nell’intento di ricucire la trama della cultura figurativa e ornativa dell’area modenese.