Martedì 28 maggio 2019
ore 16.30
SEZIONE DI STORIA, LETTERE E ARTI
Sala dei Presidenti
Federica Collorafi
L'Accademia Ducale dei Filarmonici di Modena venne fondata nel 1772 "sotto gli auspici" di Francesco III allo scopo di «promuovere il buon gusto della musica e di eccitare l'incoraggiamento e l'emulazione tanto fra i professori che fra i dilettanti della medesima». Continuò durante il regno di Ercole III (1780-1796).
La composizione e le attività dell'Accademia erano regolate dalle "Costituzioni dell'Accademia de' filarmonici di Modena", emanate nel 1773 e riformate nel 1797.
Con l'invasione francese le attività diminuirono, pur non cessando completamente. Nel 1816 l'Accademia si riorganizzò e cambiò nome in Reale Accademia dei Filarmonici di Modena, sotto la presidenza del Ministero di Pubblica Economia ed Istruzione e andando a costituire una «terza sezione della Reale Accademia modenese di Scienze, lettere ed arti».
Il ministro, marchese Luigi Rangoni, aveva disposto, dopo la morte del segretario ed economo dell'Accademia, di ritirare, oltre ai beni mobili, anche le carte. A seguito di questa disposizione l'economo del ministero ritirò anche le carte riguardanti il periodo della prima istituzione (1772-1814). Francesco IV ne approvò, con decreto del 30 luglio 1816, lo statuto, stampato a Modena nella tipografia Soliani. L'Accademia cessò definitivamente la sua attività nel 1845, dopo aver allestito e curato, nel 1829, la rappresentazione dell'opera La Semiramide, su musiche di Gioacchino Rossini; in quel momento venne fatta vendita degli arredi appartenenti all'Accademia che si trovavano nella residenza dell'Accademia delle Belle Arti.
La composizione e le attività dell'Accademia erano regolate dalle "Costituzioni dell'Accademia de' filarmonici di Modena", emanate nel 1773 e riformate nel 1797.
Con l'invasione francese le attività diminuirono, pur non cessando completamente. Nel 1816 l'Accademia si riorganizzò e cambiò nome in Reale Accademia dei Filarmonici di Modena, sotto la presidenza del Ministero di Pubblica Economia ed Istruzione e andando a costituire una «terza sezione della Reale Accademia modenese di Scienze, lettere ed arti».
Il ministro, marchese Luigi Rangoni, aveva disposto, dopo la morte del segretario ed economo dell'Accademia, di ritirare, oltre ai beni mobili, anche le carte. A seguito di questa disposizione l'economo del ministero ritirò anche le carte riguardanti il periodo della prima istituzione (1772-1814). Francesco IV ne approvò, con decreto del 30 luglio 1816, lo statuto, stampato a Modena nella tipografia Soliani. L'Accademia cessò definitivamente la sua attività nel 1845, dopo aver allestito e curato, nel 1829, la rappresentazione dell'opera La Semiramide, su musiche di Gioacchino Rossini; in quel momento venne fatta vendita degli arredi appartenenti all'Accademia che si trovavano nella residenza dell'Accademia delle Belle Arti.