Giovedì 21 Novembre 2024
ore 16.00
Sala dei PresidentI
Sezione di
Storia, Lettere e Arti
Introduce
Andrea Barbieri
Interviene
Franco Pignatti
Francesco Maria Molza nacque a Modena, ma lasciò presto la sua città per la Roma dei papi del Rinascimento, accolto al seguito dei cardinali Ippolito Medici e Alessandro Farnese. Condivise così l'epoca splendida di Raffaello e di Michelangelo, ma fu anche spettatore degli orrori del Sacco da parte delle truppe imperiali nel 1527.
Fu scrittore prolifico e accurato in latino e in volgare, in poesia e in prosa, ma la sua opera è dispersa in una miriade di manoscritti e di stampe parziali, che non furono mai curate dall'autore. Conosciuto e stimato dai suoi contemporanei è stato quasi ignorato dai posteri. Che cosa fa irrimediabilmente di lui un «minore» nella letteratura italiana ad onta delle amicizie illustri e della stima di Bembo, Berni, Aretino, Giovio, Caro e altri ancora?
L'edizione critica delle sue Rime a cura di Franco Pignatti, punto di arrivo di decenni di studi, potrà fornire qualche risposta e restituire la giusta dimensione a uno dei grandi dimenticati del nostro Cinquecento.
Fu scrittore prolifico e accurato in latino e in volgare, in poesia e in prosa, ma la sua opera è dispersa in una miriade di manoscritti e di stampe parziali, che non furono mai curate dall'autore. Conosciuto e stimato dai suoi contemporanei è stato quasi ignorato dai posteri. Che cosa fa irrimediabilmente di lui un «minore» nella letteratura italiana ad onta delle amicizie illustri e della stima di Bembo, Berni, Aretino, Giovio, Caro e altri ancora?
L'edizione critica delle sue Rime a cura di Franco Pignatti, punto di arrivo di decenni di studi, potrà fornire qualche risposta e restituire la giusta dimensione a uno dei grandi dimenticati del nostro Cinquecento.