22 maggio 2018 ore 16,00
Corso sui BENI CULTURALI “LA BELLEZZA NEL TARDOANTICO E NEL MEDIOEVO”
in collaborazione conCultura e Vita
e
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
a.a. 2017/2018
Corso sui BENI CULTURALI
“LA BELLEZZA NEL TARDOANTICO E NEL MEDIOEVO”
Direttore Prof. Roberta Budriesi, Alma Mater Studiorum, Università di Bologna
Sala dei Presidenti
Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Modena
Corso Vittorio Emanuele II, n°59, Modena
Il Corso sui Beni Culturali “La bellezza nel tardoantico e nel medioevo” rientra nelle attività culturali dell’Associazione “Cultura e Vita, dell’Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Modena e dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.
Si tratterà di nuove acquisizioni in àmbito nazionale e internazionale e di più aspetti del sapere per un’approfondita comprensione dell’età che va dal tardoantico al medioevo.
Il Corso, tenuto e coordinato dalla Prof. Roberta Budriesi, secondo la natura fortemente innovativa instaurata negli ultimi anni accademici, si avvarrà anche della partecipazione di illustri competenze specialistiche. La Prof. Budriesi affiancherà costantemente i singoli relatori per garantire l’omogeneità del quadro fornito e sviluppare, attraverso il dibattito, approfondimenti specifici.
Martedì 22 maggio
ore 16
La musica degli Angeli
Prof.Cesarino Ruini
già Professore Ordinario di Storia della Musica medievale e rinascimentale e Paleografia musicale nella Scuola di Lettere e Beni culturali, Alma Mater Studiorum, Università di Bologna
La musica e il canto, presenti in ogni forma di culto, nel rito cristiano hanno assunto fin dalle origini una connotazione tutta particolare, nella quale si sono fusi tradizione giudaica e neoplatonismo: ogni manifestazione musicale nella liturgia ha come proprio modello la lode perenne tributata a Dio dai cori angelici.
Questa concezione, combinata con la dottrina pitagorica dell’armonia delle sfere, costituì per tutto il Medioevo l’impianto fondamentale della teoria musicale e il parametro estetico di riferimento per ogni manifestazione sonora, soprattutto in contesti devozionali (canto gregoriano, polifonia).
Determinante per l’elaborazione da parte dei musicisti di forme e tecniche compositive dall’epoca carolingia in poi, tale stereotipo, associato a una concezione cosmologica imperniata sulla musica regolata da rapporti aritmetici, trovò espressione in capolavori pittorici di grande impatto visivo, ma soprattutto fu il prototipo della struttura del Paradiso dantesco.
L’idea che la musica potesse rappresentare l’armonia unificatrice del cosmo propiziò una proficua e straordinaria stagione di reciproca ispirazione tra quest’arte, la poesia e la pittura.
La musica e il canto, presenti in ogni forma di culto, nel rito cristiano hanno assunto fin dalle origini una connotazione tutta particolare, nella quale si sono fusi tradizione giudaica e neoplatonismo: ogni manifestazione musicale nella liturgia ha come proprio modello la lode perenne tributata a Dio dai cori angelici.
Questa concezione, combinata con la dottrina pitagorica dell’armonia delle sfere, costituì per tutto il Medioevo l’impianto fondamentale della teoria musicale e il parametro estetico di riferimento per ogni manifestazione sonora, soprattutto in contesti devozionali (canto gregoriano, polifonia).
Determinante per l’elaborazione da parte dei musicisti di forme e tecniche compositive dall’epoca carolingia in poi, tale stereotipo, associato a una concezione cosmologica imperniata sulla musica regolata da rapporti aritmetici, trovò espressione in capolavori pittorici di grande impatto visivo, ma soprattutto fu il prototipo della struttura del Paradiso dantesco.
L’idea che la musica potesse rappresentare l’armonia unificatrice del cosmo propiziò una proficua e straordinaria stagione di reciproca ispirazione tra quest’arte, la poesia e la pittura.
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Martedì 29 maggio
ore 16
“Tra scavi e fonti: alla ricerca della bellezza”
Prof.Roberta Budriesi
Pontificia Accademia Romana di Archeologia, Alma Mater Studiorum,Università di Bologna
Il Corso è gratuito e aperto a tutti
Il Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali dell’Università di Modena e Reggio Emilia riconosce n° 2 CFU agli studenti iscritti ai corsi di laurea in Lingue e Culture europee, in Scienze della Cultura e ai corsi di Laurea Magistrale in Languages for Communication in International Enterprises and Organizations e in Lingue, Culture, Comunicazione del Dipartimento. I CFU saranno riconosciuti agli studenti che abbiano frequentato almeno l’80% delle lezioni proposte e superato la verifica finale, consistente in una relazione scritta sui temi trattati nel corso. La partecipazione al corso sarà certificata mediante firma di frequenza. I crediti verranno acquisiti come “crediti a scelta” o come “altre attività” nella forma di “attività strutturata”.
Le schede di iscrizione sono reperibili sul sito www.culturaevita.unimore.it