20/05/2014 20 maggio 2014, ore 16.30
Venerdì 14 febbraio 2014 - ore 16.30
Prof.ssa PATRIZIA PARADISI
Sentimenti ed affetti “classici” nella poesia del Purgatorio
Non subripiendi causa,
sed palam mutuandi,
ita ut agnosci vellet
SEN. Suas. III 7
Dante può essere considerato il crocevia imprescindibile per la creazione dell’immaginario collettivo della letteratura italiana moderna con i materiali della poesia latina classica, nei confronti dei quali istituisce rapporti a volta a volta di imitazione, emulazione, allusione.
Seguendo le tracce a ritroso di alcuni versi celeberrimi del Purgatorio (ma anche spingendosi in avanti con alcune proiezioni sugli esiti degli stessi nella memoria degli autori successivi), verranno illustrati alcuni percorsi intertestuali che da Virgilio «dolcissimo padre» (e dietro Virgilio Omero, «quel greco / che le Muse lattar più ch’altro mai», Purg. 30, 50 e 22, 101 s.), possono giungere fino a Carducci e Pascoli (l’impossibile abbraccio; l’insepolto; uomini e formiche; madri e figli; allievo e maestro).
Come ebbe a dire mezzo secolo fa un illustre classicista, Alessandro Ronconi: «Di Dante interprete dei classici […] converrebbe mettere in più chiara luce l’arte sottile di piegare il testo antico a ideologie nuove, trasferendo valori semantici di parole del modello per inserirli in un contesto di altro spirito e contenuto».
Senza alcuna pretesa di presentare novità di ‘agnizioni’ impreviste, ma in chiave eminentemente didattica e di gusto per le libere associazioni di una lettrice curiosa, che si muove prevalentemente sul terreno dei classici latini e greci, si cercherà almeno di mostrare come le note a pie’ di pagina solitamente apposte nei commenti della Commedia, «cfr. Virg. En., …», «cfr. Ov. Met….», anziché essere zeppe di noiosa e pedante erudizione, possono diventare indizi che portano a confronti straordinariamente illuminanti, per gli antichi e per i moderni.
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Lunedì 24 Febbraio 2014 - ore 16.30
Prof.ssa ROBERTA CAVAZZUTI
Echi della violenza terrena nei canti dell’Antipurgatorio: da Manfredi a Pia de’ Tolomei (Pg. III e V)
Episodi di violenza e personaggi che di quella violenza furono protagonisti o vittime sono presenti in molti canti della Commedia e distribuiti pressoché equamente in tutte e tre le cantiche. Nelle pagine dantesche è rappresentata una violenza subita indifferentemente dagli uomini e dalle donne, dai padri e dai figli, dai colpevoli e dagli innocenti , perché è un’intera società una civiltà intera ad essere dominata dalla ferocia e dalla vendetta. E questa violenza, divenuta habitus e mos, signoreggia e governa la politica intesa come soppressione fisica degli avversari o loro annientamento, e di lì si diffonde permeando il vivere associato sino a penetrare dentro le famiglie spingendo il marito contro la moglie, il fratello contro la sorella. Tuttavia nei canti dell’antiPurgatorio su cui si sofferma questa nostra analisi, la violenza, pur rappresentata con impietoso realismo nella sua furia cruenta(il tema del sangue e del corpo straziato costituisce una sorta di Leitmotiv),si disacerba nelle parole dei personaggi di tutti i rancori e gli odi terreni per approdare alla totale persuasione della loro inutile insensatezza e vanità, mentre il racconto si sofferma piuttosto sul momento dell’incontro con l’assoluto, discrimine per quei “morti” “per forza” tra dannazione e salvezza. Di qui l’approdo dolce e malinconico, elegiaco, alla richiesta di preghiere e di ricordo misericordioso presso i vivi che li hanno dimenticati ma non sono stati dal loro affetto dimenticati.
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Lunedì 28 Aprile 2014 - ore 16.30
Prof. ALBERTO BERTONI
“Son Guido Guinizzelli...” (canto XXVI)
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Martedì 20 Maggio 2014 - ore 16.30
Dott. LUCA GHERARDI - laureato in Lettere Moderne all’Università di Bologna, Vicesindaco e Assessore alla Cultura, all'Istruzione e ai Servizi Sociali di Camposanto (MO).
“Donna m’apparve” (canto XXXI)
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Giovedì 12 Giugno 2014 - ore 16.30
Prof.ssa A. ABBATI MARESCOTTI
L’invidia nella Divina Commedia
data da definire
Dott. GIULIO BORGATTI
“Luoghi del Purgatorio”