11/10/2017 - NICCOLÒ TOMMASEO «QUINQUE LINGUARUM», POETA DI «MEDIO OTTOCENTO»

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11/10/2017 - NICCOLÒ TOMMASEO «QUINQUE LINGUARUM», POETA DI «MEDIO OTTOCENTO»

11 ottobre 2017 ore 16,30

Presentazione del volume Tommaseo poeta e la poesia di medio Ottocento

Sezione di Storia, Lettere e Arti

in collaborazione con
Società Dante Alighieri - Sezione di Modena

Sala dei Presidenti

Nel 150° della sua aggregazione alla Regia Accademia di Scienze Lettere e Arti di Modena

Presentazione del volume Tommaseo poeta e la poesia di medio Ottocento a cura di Mario Allegri e Francesco Bruni (Venezia 2016)

Patrizia Paradisi, Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti di Modena
Introduzione. ‘Presenze’ di Tommaseo a Modena

Andrea Battistini, Alma Mater Studiorum - Università degli Studi di Bologna, Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna
Un Tommaseo poco conosciuto: tra poesia e tradizioni popolari

Interverranno i curatori
Mario Allegri, Università di Verona - Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona

Francesco Bruni, Università Ca’ Foscari di Venezia - Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti

Nella poesia italiana di metà Ottocento, il nome di Niccolò Tommaseo sembra essere citato dalla manualistica scolastica solo come ‘intermediario’ e ponte di passaggio fra le tre ‘corone’ di inizio secolo (Foscolo, Manzoni, Leopardi) e le tre di fine secolo (Carducci, Pascoli, d’Annunzio). È certo immeritata tuttavia la negligenza della storiografia, letteraria ma anche storica, nei confronti di una personalità di grandissimi meriti in molti campi, di cui si viene comunque riscoprendo negli ultimi decenni un ruolo molto superiore a quello che gli è comunemente riconosciuto. Tommaseo ha lasciato un segno in varie città italiane: Rovereto, nei suoi anni di formazione, per la reverenza provata verso Antonio Rosmini; Padova, dove mostrò per la prima volta in pubblico il suo precoce talento di poeta latino, frequentando il Seminario, e si laureò in giurisprudenza; Venezia, dove abitò per un decennio, fino alla caduta della Repubblica di San Marco (e dove dal 1882 è ricordato con una statua in Campo S. Stefano per il ruolo politico avuto in quella fase estrema della libertà veneziana). Nell’ultima parte della sua vita visse a Torino e a Firenze, dove morì nel 1874 ed ebbe sepoltura, a Settignano. L’11 dicembre 1866 Tommaseo fu nominato socio onorario della Regia Accademia di Scienze Lettere e Arti di Modena, su proposta di Giovanni Vecchi, che, per i meriti acquisiti nell’epopea risorgimentale, nel 1860 era stato promosso da Farini Provveditore agli Studi per la provincia di Modena (e in questo ruolo, che tenne fino al 1883, attuò il passaggio del Collegio dei Gesuiti di San Bartolomeo a Regio Liceo-ginnasio «L. A. Muratori»). La risposta di accettazione e ringraziamento della nomina conservata nell’Archivio dell’Accademia è datata «Firenze, 1° gennaio 1867». Nel 150° della ricorrenza l’Accademia di Scienze Lettere e Arti di Modena vuole ricordare il poeta dalmata promuovendo un incontro con gli studiosi che attualmente ne stanno curando il recupero critico, Mario Allegri e Francesco Bruni, attraverso una serie di convegni e pubblicazioni che vedono il sostegno e il supporto concreto dell’Accademia roveretana degli Agiati e dell’Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti di Venezia. In particolare verranno presentati i due tomi del volume degli Atti dei Convegni tenuti a Venezia e Rovereto nel maggio e dicembre 2014, dedicati rispettivamente a indagare Le dimensioni del popolare e Le dimensioni del sublime nell’area triveneta.

La S.V. è invitata

Il Presidente della Sezione
Prof.ssa Licia Beggi Miani
 

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