20 novembre 2015 ore 15.30
Sezione di Storia, Lettere e Arti
Sala dei Presidenti
Donata Ghermandi
docente liceale ed esperta di poesia italiana del Novecento
Quasi un secolo fa, nell’agosto 1916, moriva Guido Gozzano. Il poeta poco più che trentenne lasciava una sola raccolta, alla quale si rivolse presto l’attenzione dei contemporanei, nonostante le rime perfette dei versi e le atmosfere evocate nei suoi Colloqui avessero toni un po' fuori moda. Gozzano entrò nel canone dei Crepuscolari, ma ai lettori più attenti, come Eugenio Montale, questa sistemazione apparve riduttiva della originalità dell'autore. Montale mise in luce una delle peculiarità di Gozzano, cioè l’aver saputo “attraversare D’Annunzio”: con questa celebre espressione, egli intese dire che Gozzano comprende la lezione del più popolare fra i poeti del suo tempo ma non vi resta imprigionato, sfugge l’imitazione, fa tesoro della lettura di D’Annunzio per la ricerca di una propria scrittura. Sulla scia della interpretazione di Montale, e in virtù dell' ironia che percorre le sue rime, Gozzano è stato letto da molti, e correttamente, in chiave anti-dannunziana, come fautore della parodia del divismo e della moda superomistica. Questa soluzione, però, non rende conto della lucidità con la quale Gozzano guarda alla fine di tutto un secolo, al tramonto delle grandi categorie e delle fedi dell'Ottocento.
Intervengono in qualità di lettori gli alunni della 3B del Liceo Classico Muratori di Modena.
La S.V. è invitata
Il Presidente della Sezione
arch. Emilio Montessori