15/10/2024 - TOMMASEO PADRE DELLA LINGUA DELL’ITALIA UNITA

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15/10/2024 - TOMMASEO PADRE DELLA LINGUA DELL’ITALIA UNITA

Martedì 15 ottobre 2024
Ore 16.30


Sala dei Presidenti

REGISTRAZIONE DELLA CONFERENZA


 

Sezione di
Storia, Lettere e Arti
 
In collaborazione con

SOCIETA' DANTE ALIGHIERI
Comitato di Modena



In occasione della
SETTIMANA DELLA LINGUA ITALIANA

TOMMASEO PADRE DELLA LINGUA
DELL’ITALIA UNITA

 
Patrizia Paradisi
Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti di Modena
 

Nel 150° anniversario della morte di Niccolò Tommaseo, avvenuta a Firenze il 1° maggio 1874, la «Dante» di Modena vuole ricordarlo, nella settimana della lingua italiana, come lessicografo e vocabolarista, uno dei principali ‘fondatori’ della lingua dell’Italia unita. Nato a Sebenico in Dalmazia (attuale Croazia) nel 1802, compiuti gli studi nel seminario di Spalato (che aveva frequentato Foscolo solo una generazione prima), e conseguita la laurea all’università di Padova, fu poeta e romanziere, giornalista, storico e biografo (e in generale si può dire poligrafo). Si impegnò anche politicamente, prendendo parte attiva al Risorgimento italiano nelle vicende della Repubblica di Venezia del 1848-49. Ma fu soprattutto un intellettuale sempre indipendente, in relazione con la maggior parte dei suoi contemporanei (Rosmini e Manzoni in primis), e a dimensione europea: visse in Francia e in Grecia, oltre che nelle principali città italiane (Padova e Venezia, ma poi Milano, Firenze e Torino), e scrisse anche in francese, greco moderno e illirico. 
Tommaseo fu il più illustre vocabolarista italiano dell’Ottocento (autore del Tommaseo-Bellini), rimasto famoso, fra l’altro, per la forte personalità travasata nelle voci del dizionario, che lo rendono per questo un unicum nel panorama dei lessici italiani. Giorgio Bàrberi Squarotti ha parlato di questo vocabolario come di «uno dei grandi esempi di invenzione letteraria» del nostro Ottocento. Il Dizionario di Tommaseo ha mantenuto la sua piena validità come strumento di consultazione fino a tutto il Novecento (prima che fosse terminato il GDLI, il cosiddetto Battaglia) e resta un riferimento di primaria importanza nella storia dell’intera cultura italiana. Gianfranco Folena, riprendendo la presentazione editoriale dell'opera, scritta da Luigi Pomba nel 1861, ne ha confermato la natura di «vero nazionale monumento», monumento all'Italia unita e alla sua lingua. 

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