31/03/2015 31 marzo 2015, ore 15.30
Sezione di Storia, Lettere e Arti
Sala dei Presidenti
Agostino De Pretis
Nell’arco temporale di una decina d’anni, tra il 1946 e il ’56 – rispettivamente le date dell’arrivo a Roma di Alberto Burri (Città di Castello, 1915 – Nizza, 1995), dopo la prigionia americana, e della morte di Enrico Prampolini (Modena, 1894 – Roma, 1956) – si consuma un rapporto assai fecondo tra i due grandi esponenti del Futurismo e dell’Informale. Il centenario della nascita del maestro umbro – al di là delle celebrazioni già in atto - offre allora l’opportunità di mettere a fuoco in tutta la sua rilevanza tale momento che costituisce uno degli snodi più significativi del “passaggio del testimone” della ricerca futurista alla generazione degli artisti operanti a partire dalla fine della seconda guerra mondiale. Gli straordinari anni Cinquanta in campo artistico per l’Italia si disegnano dunque, al loro nascere (oltre a Burri si pensi a Fontana), come reviviscenza e posterità delle istanze introdotte dal movimento marinettiano sin dal suo sorgere, del cui vitalismo dà prova, fino in ultimo, con una estrema zampata creativa, il genio modenese del polimaterismo, pure instancabile sul fronte della comunicazione e dell’animazione. Con ciò non si può negare anche la permeabilità di Prampolini alla forte personalità di Burri o, meglio, si vuole qui rintracciare il fenomeno degli scambi intercorsi tra i due grandi artefici e quello delle non infrequenti equivalenze negli esiti, sullo sfondo di una trama di ricerche artistiche, in campo astratto, quanto mai complessa e ricca nelle sue articolazioni.
La S.V. è invitata
Il Presidente della Sezione
prof. arch. Emilio Montessori